Oncologia ginecologica
Aggiornamento in Medicina
Sacituzumab govitecan ( Trodelvy ) ha dimostrato un significativo beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia nello studio di fase 3 TROPiCS-02 nei pazienti con tumore mammario metastatico pretrattato, endocrino-resistente, positivo per i recettori ormonali ( HR+ ) e negativo per il recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano ( HER2- ), con opzioni terapeutiche limitate.
E' stata riportata l'analisi finale specificata dal protocollo della sopravvivenza globale ( OS ) e degli endpoint mediante l'espressione dell'antigene 2 sulla superficie cellulare del trofoblasto ( Trop-2 ) e altre variabili.
In questo studio randomizzato, in aperto, multicentrico, di fase 3, che è stato condotto in 91 centri in Nord America ( Stati Uniti e Canada ) ed Europa ( Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, e nel Regno Unito ), i pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Sacituzumab govitecan o chemioterapia ( Eribulina, Vinorelbina, Capecitabina o Gemcitabina ).
Le pazienti avevano tumore mammario inoperabile o metastatico HR+ e HER2- confermato localmente ricorrente e avevano ricevuto almeno una precedente terapia endocrina, un taxano e un inibitore di CDK4/6 in qualsiasi ambito e da due a quattro precedenti regimi chemioterapici per la malattia metastatica.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( precedentemente riportata e non-inclusa in questa analisi ), mentre gli endpoint secondari includevano la sopravvivenza globale, il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) e gli esiti riferiti dal paziente.
La sopravvivenza globale è stata valutata utilizzando test log-rank stratificati e regressione di Cox.
L'espressione di Trop-2 è stata valutata nel tessuto tumorale mediante immunoistochimica.
Nella gerarchia dei test statistici, il tasso di risposta obiettiva e gli esiti riferiti dalle pazienti sono stati testati in sequenza se la sopravvivenza globale era significativa.
Al cutoff dei dati di luglio 2022, 543 delle 776 pazienti sottoposte a screening sono state assegnate in modo casuale nel periodo 2019-2021, con 272 pazienti nel gruppo Sacituzumab govitecan e 271 pazienti nel gruppo chemioterapia.
Con un follow-up mediano di 12.5 mesi, si sono verificati 390 decessi tra 543 pazienti.
La sopravvivenza globale è significativamente migliorata con Sacituzumab govitecan rispetto alla chemioterapia ( mediana di 14.4 mesi vs 11.2 mesi; hazard ratio, HR=0.79, P=0.020 ); il beneficio in termini di sopravvivenza è stato coerente tra i sottogruppi a livello di espressione di Trop-2.
Il tasso di risposta obiettiva è significativamente migliorato con Sacituzumab govitecan rispetto alla chemioterapia ( 57 pazienti, 21%, vs 38, 14%; odds ratio,OR=1.63; P=0.035 ), così come il tempo necessario al peggioramento dello stato di salute globale e della qualità di vita ( mediana 4.3 mesi vs 3.0 mesi; HR=0.75; P=0.0059 ) e l’affaticamento ( mediana 2.2 mesi vs 1.4 mesi; HR=0.73; P=0.0021 ).
Il profilo di sicurezza di Sacituzumab govitecan è stato coerente con gli studi precedenti ( inclusa l’analisi primaria TROPiCS-02 e lo studio ASCENT ).
È stato stabilito che un evento avverso fatale ( shock settico causato da colite neutropenica ) fosse correlato al trattamento con Sacituzumab govitecan.
Sacituzumab govitecan ha dimostrato un beneficio statisticamente e clinicamente significativo rispetto alla chemioterapia, con un miglioramento della sopravvivenza globale mediana di 3.2 mesi e un profilo di sicurezza gestibile.
Questi dati supportano Sacituzumab govitecan come nuova opzione terapeutica per le pazienti con tumore mammario metastatico HR+ e HER2- pretrattato, endocrino-resistente. ( Xagena2023 )
Rugo HS et al, Lancet 2023; 402: 1423-1433
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